Il direttore Confcommercio si barrica per due ore minacciando di darsi fuoco

L’AQUILA – Il direttore di Confcommercio L’Aquila, Celso Cioni, si è barricato per oltre due ore questa mattina nella filiale Bankitalia, per lanciare "un grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città". Annuncia l’inizio dello sciopero della fame e della sete. "Se saranno forzate le porte del bagno dove sono barricato ho benzina e accendino" aveva minacciato, sottolineando che molti "piccoli commercianti di questa martoriata città, costretti dal sisma a lasciare i negozi senza ottenere sostegni e facendo debiti. Ci sono casi di suicidi". Il blitz nella filiale di Bankitalia dell’Aquila da parte del direttore di Confcommercio era scattato mentre con altri suoi colleghi era impegnato in una riunione nella filiale stessa. L’uomo ha chiesto di parlare con il prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, che poi è arrivato senza incontrare il dirigente dei commercianti. I rappresentanti di Confcommercio dell’Aquila, insieme ad agenti della Polizia e ai Vigili del Fuoco, hanno cercato di convincerlo a desistere ma lui ha continuato per un pò a minacciare di darsi fuoco se non arrivavano rassicurazioni. "Cioni – ha riferito il vicepresidente della Confcommercio provinciale, Alberto Capretti – ha chiesto l’inte Ha deciso verso le 14.30 di desistere, uscendo dal bagno e intrattenendosi in un’altra per alcuni minuti, prima di lasciare Bankitalia da una porta secondaria, dribblando i giornalisti senza fornire ulteriori spiegazioni sul suo gesto.

Il messaggio di Cioni alla stampa. "Sono Celso Cioni direttore Confcommercio L’Aquila mi sono barricato in un bagno della filiale Bankitalia per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città che, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcun sostegno e facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio e sono disperati, con le banche che li tengono quotidianamente sotto pressione". Iniziava così il messaggio inviato agli organi di informazione dall’imprenditore che stamani ha occupato la filiale della banca all’Aquila. "Molti – prosegue il messaggio di Cioni – sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo inizio sciopero fame e sete e chiedo che il governo riveda le condizioni del sistema bancario almeno nei paesi del cratere e della città che è ancora militarizzata e domando se qui possono applicarsi le stesse regole di luoghi dove non è successo nulla. Se verranno forzate le porte del bagno dove sono barricato ho con me benzina e accendino. Basta
con questa situazione che non meritiamo. Basta".